Da parecchi anni collaboriamo frequentemente con i reparti reumatologici per la cura chirurgica mediante protesizzazione delle gravi e invalidanti artropatie destruenti in corso di malattie reumatiche. Risulta particolarmente impegnativa per frequenza, gravità, compromissione articolare e invalidazione funzionale l'artrite reumatoide. Vanno ricordati , anche se meno frequenti, il LES, la Sclerodermia.
Una diagnosi precoce e un'efficace e ben condotta gestione terapeutica farmacologica, soprattutto con l'uso dei cosiddetti "farmaci biologici", appaiono i fattori che hanno sensibilmente migliorato i risultati clinici e ridotto il coinvolgimento distruttivo delle articolazioni. In questo settore la clinica reumatologica ha compiuto grandi passi con indubbi miglioramenti dei risultati clinici.
Dal punto di vista chirurgico ortopedico il miglioramento delle conoscenze sui biomateriali impiantabili, l' affinamento delle tecniche operatorie e di quelle anestesiologiche hanno comportato un grande miglioramento per quanto riguarda i risultati ottenuti con l'atto operatorio.
Si tratta comunque di pazienti caratterizzati da assunzione cronica di farmaci particolari, soprattuto cortisonici e immunosoppressori, che compromettono la qualità dell'osso e che predispongono all'infezione protesica.
Le sedi maggiormente interessate risultano il ginocchio e il gomito. In minor misura il danno articolare destruente interessa l'anca, la spalla e la caviglia.